Alpino Giuseppe Branca (1915-1942)

- Medaglia d’argento al Valor Militare - Motivazione:
"Comandante di squadra fucilieri, guidava i suoi uomini decisamente all'attacco, incurante del micidiale e violento fuoco avversario. Occupata la posizione contesa, per sventare una minaccia di accerchiamento da parte di soverchianti forze ribelli, si lanciava arditamente con pochi superstiti sul nemico, riuscendo a porlo in fuga, Nell'impari lotta, sulla vetta conquistata, veniva colpito a morte insieme ai valorosi compagni". Zona Debelo B.R.(Balcania) 9 luglio 1942"

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Alpino Beniamino Ferrero (1893-1968) 
 nato a Cumiana - matr. 58684/41 - iscritto nella leva di Rivoli (TO) - 32° Compagnia, aggregato all'84° cp. in qualità di esploratore, btg. Exilles

- Medaglia d’argento al Valor Militare - Motivazione
"Dette prova di grande coraggio, e fu sempre tra i primi nei successivi assalti alla baionetta, contro i trinceramenti nemici di Monte Nero, cooperando efficacemente a debellare ogni resistenza" . Monte Nero, 16 giugno 1915 .
"Si distinse anche in seguito all'azione di Vallone di Rudericorb, ove rimase ferito". 3 luglio 1915.

– Croce al merito di guerra
– Croce Cavaliere di Vittorio Veneto

– Medaglia commemorativa guerra 1915-1918 coniata nel bronzo nemico
– Medaglia interalleata della vittoria 1914-1918
- 2° Capogruppo ANA Rivoli sezione di Torino

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Alpino Giuseppe Malandrino “ciabot” (1892-1956)
 nato a Rivoli - matr. 54834/41 - 33° Compagnia, aggregato all'84° cp. in qualità di esploratore, btg. Exilles

– Medaglia d’argento al Valor Militare - Monte Santa maria 28 agosto 1915

– Medaglia di bronzo al Valor Militare - Motivazione
" Dette prova di grande coraggio, e fu sempre tra i primi nei successivi assalti alla baionetta, contro i trinceramenti nemici di Monte Nero, cooperando efficacemente a debellare ogni resistenza".  Monte Nero, 16 giugno 1915

- Croce al merito di guerra

- Medaglia commemorativa campagna Italo-Turca con motto “Libia”

- 1° Capogruppo ANA Rivoli sezione di Torino

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Alpino Cappellano Borghezio Don Pompeo
sacerdote di Rivoli (1888-1959)

– Medaglia di bronzo al Valor Militare - 3° Rgt. Alpini Btg. Val Dora. Monte Ortigara 1917

– Numeri  2 (due) croci di merito di guerra

- Croce di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia

– Medaglia per cappellani militari “per aspera ad astra, per croce ad luce"
– Medaglia commemorativa guerra 1915-1918 coniata nel bronzo nemico
– Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia 1848-1918
– Medaglia interalleata della Vittoria 1914-1918

– Cofondatore gruppo ANA Rivoli sezione di Torino

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LA GRANDE GUERRA: LA CONQUISTA DEL MONTE NERO.
 
Con i suoi 2245 metri il Monte Nero risulta essere la montagna più alta  del bastione che si erge sulla sinistra del fiume Isonzo, e che dalla conca di Plezzo, per le successive vette dei monti Rosso, Sleme, Mrzli e Vodil, degrada nella conca di Tolmino.  Era considerato inespugnabile sia per il suo profilo che per le difese austriache che lo presidiavano.
Nella notte senza luna tra il 15 ed il 16 giugno del 1915, sei compagnie dei battaglioni alpini piemontesi Susa ed Exilles partirono all’assalto della vetta del Monte Nero. Si trattava di una missione rischiosissima, un colpo di mano ordinato dal generale Donato Etna. Gli ordini per i plotoni erano chiari: arrampicarsi, stare sotto, non mancare un solo passo per non perdere contatto, silenzio assoluto, non tossire, non chiamarsi neppure sottovoce e soprattutto attenzione a non smuovere sassi.
Gli alpini del Susa iniziarono la salita dalla cresta nord per conquistare il costone occidentale mentre tre compagnie dell’Exilles attaccarono il versante meridionale puntando direttamente alla vetta.  Favoriti dal buio e della nebbia, dopo tre ore di marcia e scalate gli uomini dell’Exilles giunsero a contatto delle postazioni austriache. Udirono distanza l’inizio dello scontro tra il Susa e i difensori e non ebbero esitazioni partendo all’assalto della cima piombando sugli austriaci alle 3.30.
Alle 4.45, dopo ore di aspri combattimenti alla baionetta, gli italiani travolsero ogni resistenza e piantarono il tricolore sulla vetta. Sull’altro versante, il Susa dopo aver attraversato un nevaio ghiacciato per aggirare le difese degli austriaci riuscì a catturare un intero battaglione nemico con tutto il proprio stato maggiore.
Per questa azione i battaglioni Susa ed Exilles ebbero la medaglia d’argento al valore militare con la seguente motivazione:  I BATTAGLIONI EXILLIS E SUSA CON MIRABILE ARDIMENTO, CON ABNEGAZIONE E TENACIA,SUPERANDO DIFFICOLTA’ RITENUTE INSORMONTABILI, 
DOPO LOTTA ACCANITA E CRUENTA, SLOGGIARONO, DI SORPRESA IL NEMICO DAL MONTE NERO, CHE ASSICURARONO ALLE ARMI. (15 – 16 GIUGNO 1915 – BOLL. UFF., ANNO 1916, DISP. 66 A).
Gli austriaci tenteranno invano subito dopo di riprendersi la vetta. L’impresa del Monte Nero  fu riportata non solo sui bollettini e sui periodici italiani ma fu riconosciuta e magnificata anche dal nemico.
La giornalista viennese Alice Schalek, una delle prime donne corrispondenti dal fronte, cita infatti l’azione nel suo libro ‘Am Isonzo’ :  “Quando qui si parla di questo brillante attacco, che nella nostra storia della guerra viene registrato apertamente come un successo del nemico, ognuno aggiunge in fretta: «Giù il cappello davanti agli alpini, è stato un capolavoro!»”. 
Sulla conquista del Monte Nero verrà scritto uno dei canti più famosi e struggenti del corpo degli  Alpini.
 
Immagine: La conquista del Monte Nero in una tavola di Beltrame.
 
Antonio A. Fonte: Ministero della Difesa / “La Stampa” a cura di Mario Renna, Tenente Colonnello Brigata Alpina Taurinense.

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