Immagine dello sfondo: Il Rocciamelone (Rociamlon in piemontese) è una montagna delle Alpi Graie alta 3.538 m s.l.m., situata in Piemonte, al confine tra la Valle di Susa e la Valle di Viù.
IL CONSIGLIO DIRETTIVO del GRUPPO ALPINI RIVOLI
Calendario 2024 riunioni del Consiglio Direttivo di Gruppo Rivoli ore 21:
martedì 9 gennaio
martedì 6 febbraio
martedì 5 marzo
martedì 2 aprile
giovedì 9 maggio
giovedì 6 giugno
giovedì 4 luglio
giovedì 5 settembre
giovedì 3 ottobre
giovedì 7 novembre
giovedì 5 dicembre
in carica per il triennio dal 2023 -2024 - 2025 ,
eletto dall'Assemblea dei soci del 29 gennaio 2023
Nominativo - Carica Istituzionale - Responsabile - Rif. Tel.
JERACI Rocco Osvaldo Capogruppo & WebDesigner WebMaster & Vicecapo squadra Protezione Civile 348 328 2483
BELTRAMINO Piero Consigliere Resp. Sede&Bar&Cucina 347 080 2347
BILARDELLO Francesco Consigliere Resp. Segreteria348 783 0246
BO Sergio Consigliere Resp. Sede&Bar&Cucina - Alfiere 333 865 2337
BORDIGA Giorgio Consigliere Resp. Rapporti Istituzioni Civili 347 220 3625
CASTELLETTI Silvano Consigliere & Vice CapogruppoGSA - Resp. Giornale 335 326 799
CATTANEO Carlo Consigliere Resp. Rapporti 5° Zona - Ref. Coro Ana Rivoli348 406 3555
COLOMBATTO Renzo Consigliere Tesoriere 338 852 9929
DEMO Giuseppe Consigliere Caposquadra Protezione Civile 333 638 2418
FARSELLA Osvaldo Consigliere Resp. Tour&Gite&Adunate - Resp. Trekking 349 725 4117
FONTANA Giovanni Consigliere & Vice CapogruppoResp. Sede&Bar&Cucina 334 220 5776
ROSSATO Elso Consigliere Resp. Rapporti 5° Zona - Alfiere 333 768 6343
RUSCA Aldo Consigliere Resp. Segreteria - Resp. Trekking - Ref. Stelle Alpine 336 211 522
SCARFO' Renato Consigliere Resp. Rapporti Istituzioni Militari - Cerimoniere 335 438 786
SCHIFANO Vincenzo Consigliere Resp. Tour&Gite&Adunate 348 643 3401
TREBASTONI Salvatore Consigliere Resp. Tour&Gite&Adunate 366 680 0589
VOGLINO Elio Consigliere Resp. Sede&Bar&Cucina 338 545 5421
PESCE ALDO Consigliere Resp. Sede 340 330 6955
Cariche onorarie " vitae":
---------------------------------------
Soci con altri incarichi:
MISITANO Enzo Speaker ufficiale 335 298874
Consiglieri dimessi o deceduti:
CUMINO FELICE "andato avanti" gennaio 2024
MARTINI ALBERTO dimesso maggio 2024
BOTTA CARLO "andato avanti" maggio 2024
Calendario 2024 riunioni del Consiglio Direttivo di Gruppo Rivoli ore 21:
martedì 9 gennaio
martedì 6 febbraio
martedì 5 marzo
martedì 2 aprile
giovedì 9 maggio
giovedì 6 giugno
giovedì 4 luglio
giovedì 5 settembre
giovedì 3 ottobre
giovedì 7 novembre
giovedì 5 dicembre
in carica per il triennio dal 2023 -2024 - 2025 ,
eletto dall'Assemblea dei soci del 29 gennaio 2023
Nominativo - Carica Istituzionale - Responsabile - Rif. Tel.
JERACI Rocco Osvaldo Capogruppo & WebDesigner WebMaster & Vicecapo squadra Protezione Civile 348 328 2483
BELTRAMINO Piero Consigliere Resp. Sede&Bar&Cucina 347 080 2347
BILARDELLO Francesco Consigliere Resp. Segreteria348 783 0246
BO Sergio Consigliere Resp. Sede&Bar&Cucina - Alfiere 333 865 2337
BORDIGA Giorgio Consigliere Resp. Rapporti Istituzioni Civili 347 220 3625
CASTELLETTI Silvano Consigliere & Vice CapogruppoGSA - Resp. Giornale 335 326 799
CATTANEO Carlo Consigliere Resp. Rapporti 5° Zona - Ref. Coro Ana Rivoli348 406 3555
COLOMBATTO Renzo Consigliere Tesoriere 338 852 9929
DEMO Giuseppe Consigliere Caposquadra Protezione Civile 333 638 2418
FARSELLA Osvaldo Consigliere Resp. Tour&Gite&Adunate - Resp. Trekking 349 725 4117
FONTANA Giovanni Consigliere & Vice CapogruppoResp. Sede&Bar&Cucina 334 220 5776
ROSSATO Elso Consigliere Resp. Rapporti 5° Zona - Alfiere 333 768 6343
RUSCA Aldo Consigliere Resp. Segreteria - Resp. Trekking - Ref. Stelle Alpine 336 211 522
SCARFO' Renato Consigliere Resp. Rapporti Istituzioni Militari - Cerimoniere 335 438 786
SCHIFANO Vincenzo Consigliere Resp. Tour&Gite&Adunate 348 643 3401
TREBASTONI Salvatore Consigliere Resp. Tour&Gite&Adunate 366 680 0589
VOGLINO Elio Consigliere Resp. Sede&Bar&Cucina 338 545 5421
PESCE ALDO Consigliere Resp. Sede 340 330 6955
Cariche onorarie " vitae":
---------------------------------------
Soci con altri incarichi:
MISITANO Enzo Speaker ufficiale 335 298874
Consiglieri dimessi o deceduti:
CUMINO FELICE "andato avanti" gennaio 2024
MARTINI ALBERTO dimesso maggio 2024
BOTTA CARLO "andato avanti" maggio 2024
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FOTO CAPOGRUPPO E CONSIGLIERI IN CARICA TRIENNIO 2023-2024-2025
ELENCO STORICO DEI CAPIGRUPPO DEL GRUPPO ALPINI RIVOLI:
1° Capogruppo Gruppo Alpini Rivoli - sez. Torino
MALANDRINO GIUSEPPE “ciabot” (1892-1956) in carica dal 1924 al 1928 (4 anni) – nato a Rivoli - matr. 54834/41 - 33° Compagnia, aggregato all'84° c.p. in qualità di esploratore, Btg. Exilles - Medaglia d’argento al Valor Militare - Monte Santa Maria 28 agosto 1915 – Medaglia di bronzo al Valor Militare – Motivazione " Dette prova di grande coraggio, e fu sempre tra i primi nei successivi assalti alla baionetta, contro i trinceramenti nemici di Monte Nero, cooperando efficacemente a debellare ogni resistenza". Monte Nero, 16 giugno 1915 - Croce al merito di guerra - Medaglia commemorativa campagna Italo-Turca con motto “Libia”.
Nasce a Rivoli nel 1892. Fa parte del battaglione Exilles del 3° alpini e, dopo aver combattuto nella guerra di Libia, partecipa alla Prima guerra mondiale distinguendosi nella conquista del Monte Nero nel 1915 e rimanendo ferito più volte. Si guadagna sul campo due medaglie al valor militare, la prima di bronzo nella conquista del Monte Nero, la seconda d’argento qualche mese dopo a Santa Maria di Tolmino. Al ritorno dalla guerra si sposa e ha una figlia. Nel 1924 è tra i fondatori del gruppo alpini di Rivoli e viene eletto come primo capogruppo, rimanendo in carica fino al 1928. In quagli anni. Grazie alle agevolazioni concesse ai reduci di guerra, Malandrino apre la prima tabaccheria di Rivoli , in via Santa Croce 12, che svolge anche funzioni di osteria e locanda; è un mestiere che in un certo senso eredita dai genitori, i quali fino ad allora hanno gestito la locanda della Posta Vecchia, con tanto di stallaggio per i cavalli, e sono conosciuti come “Ciabot”, nomignolo che lo stesso Malandrino si porterà dietro per tutta la vita.” Era un uomo di compagnia, ricorda il nipote Enrico Fogliatti, e gli piaceva suonare la chitarra; non voleva però che lo chiamassi nonno, ma “parin”, cioè padrino. Di lui ho un ricordo preciso quando io avevo otto anni e il mio nonno era ormai cieco a causa del diabete che lo aveva colpito; era il 1954 e sarebbe morto due anni dopo. Ricordo che mi ero rotto una gamba e lui mi teneva compagnia. Un giorno gli domandai della guerra e, come tutti i bambini, gli chiesi se avesse ucciso qualcuno. Lui mi rispose che in genere non si poteva sapere, perchè durante i combattimenti si spara senza scoprire se hai colpito qualcuno, ma di uno si ricordava bene: era durante la conquista del Monte Nero ed era come se lo avesse ancora davanti agli occhi. Durante l’attacco alla baionetta, si era trovato di fronte un soldato austriaco e, senza pensarci due volte, aveva dovuto ucciderlo per non essere ucciso a sua volta. Mi accorsi però in quel momento che il mio nonno si era bloccato e non parlava più; si era commosso e infatti vidi alcune lacrime solcargli le guance. E da quel giorno di guerra non volle più parlare”. Anche Durbiano lo ricordava con affetto e ammirazione . “Era una figura leggendaria di alpino, scrive Durbiano sul notiziario del gruppo, un rivolese autentico, che rappresentò per noi, che lo conoscemmo bene, al tipica figura di alpino delle nostre contrade. Fu anche poeta e cantautore perchè aveva contribuito alla composizione del canto “Spunta l’alba del 16 giugno”, che ricordava la conquista del Monte Nero.
MALANDRINO GIUSEPPE “ciabot” (1892-1956) in carica dal 1924 al 1928 (4 anni) – nato a Rivoli - matr. 54834/41 - 33° Compagnia, aggregato all'84° c.p. in qualità di esploratore, Btg. Exilles - Medaglia d’argento al Valor Militare - Monte Santa Maria 28 agosto 1915 – Medaglia di bronzo al Valor Militare – Motivazione " Dette prova di grande coraggio, e fu sempre tra i primi nei successivi assalti alla baionetta, contro i trinceramenti nemici di Monte Nero, cooperando efficacemente a debellare ogni resistenza". Monte Nero, 16 giugno 1915 - Croce al merito di guerra - Medaglia commemorativa campagna Italo-Turca con motto “Libia”.
Nasce a Rivoli nel 1892. Fa parte del battaglione Exilles del 3° alpini e, dopo aver combattuto nella guerra di Libia, partecipa alla Prima guerra mondiale distinguendosi nella conquista del Monte Nero nel 1915 e rimanendo ferito più volte. Si guadagna sul campo due medaglie al valor militare, la prima di bronzo nella conquista del Monte Nero, la seconda d’argento qualche mese dopo a Santa Maria di Tolmino. Al ritorno dalla guerra si sposa e ha una figlia. Nel 1924 è tra i fondatori del gruppo alpini di Rivoli e viene eletto come primo capogruppo, rimanendo in carica fino al 1928. In quagli anni. Grazie alle agevolazioni concesse ai reduci di guerra, Malandrino apre la prima tabaccheria di Rivoli , in via Santa Croce 12, che svolge anche funzioni di osteria e locanda; è un mestiere che in un certo senso eredita dai genitori, i quali fino ad allora hanno gestito la locanda della Posta Vecchia, con tanto di stallaggio per i cavalli, e sono conosciuti come “Ciabot”, nomignolo che lo stesso Malandrino si porterà dietro per tutta la vita.” Era un uomo di compagnia, ricorda il nipote Enrico Fogliatti, e gli piaceva suonare la chitarra; non voleva però che lo chiamassi nonno, ma “parin”, cioè padrino. Di lui ho un ricordo preciso quando io avevo otto anni e il mio nonno era ormai cieco a causa del diabete che lo aveva colpito; era il 1954 e sarebbe morto due anni dopo. Ricordo che mi ero rotto una gamba e lui mi teneva compagnia. Un giorno gli domandai della guerra e, come tutti i bambini, gli chiesi se avesse ucciso qualcuno. Lui mi rispose che in genere non si poteva sapere, perchè durante i combattimenti si spara senza scoprire se hai colpito qualcuno, ma di uno si ricordava bene: era durante la conquista del Monte Nero ed era come se lo avesse ancora davanti agli occhi. Durante l’attacco alla baionetta, si era trovato di fronte un soldato austriaco e, senza pensarci due volte, aveva dovuto ucciderlo per non essere ucciso a sua volta. Mi accorsi però in quel momento che il mio nonno si era bloccato e non parlava più; si era commosso e infatti vidi alcune lacrime solcargli le guance. E da quel giorno di guerra non volle più parlare”. Anche Durbiano lo ricordava con affetto e ammirazione . “Era una figura leggendaria di alpino, scrive Durbiano sul notiziario del gruppo, un rivolese autentico, che rappresentò per noi, che lo conoscemmo bene, al tipica figura di alpino delle nostre contrade. Fu anche poeta e cantautore perchè aveva contribuito alla composizione del canto “Spunta l’alba del 16 giugno”, che ricordava la conquista del Monte Nero.
2° Capogruppo Gruppo Alpini Rivoli - sez. Torino
FERRERO BENIAMINO (1893-1968) in carica dal 1928 al 1946 (18 anni) - nato a Cumiana nel 1893- matr. 58684/41 - iscritto nella leva di Rivoli (TO) - 32° Compagnia, aggregato all'84° c.p. in qualità di esploratore, btg. Exilles - Medaglia d’argento al Valor Militare – Motivazione "Dette prova di grande coraggio, e fu sempre tra i primi nei successivi assalti alla baionetta, contro i trinceramenti nemici di Monte Nero, cooperando efficacemente a debellare ogni resistenza" . Monte Nero, 16 giugno 1915 ."Si distinse anche in seguito all'azione di Vallone di Rudericorb, ove rimase ferito". 3 luglio 1915 – Croce al merito di guerra – Croce Cavaliere di Vittorio Veneto – Medaglia commemorativa guerra 1915-1918 coniata nel bronzo nemico – Medaglia interalleata della vittoria 1914-1918.
Si trasferisce a Rivoli. Fa parte del battaglione Exilles del 3° alpini e partecipa alla Prima guerra mondiale distinguendosi nella conquista del Monte Nero nel 1915 meritandosi una medaglia d’argento al valor militare. Tornato a casa, nel 1924 è tra i fondatori del gruppo alpini di Rivoli e viene eletto capogruppo nel 1928, rimanendo in carica fino al 1946. “Era allegro e gli piaceva la compagnia, ricorda la figlia Orestina, anche se talvolta era di poche parole. Per un po’ di anni aveva fatto il contadino e poi nel primo dopoguerra era entrato come operaio alla Fast, una fabbrica metalmeccanica situata in corso Susa. Si era spossato e aveva avuto due figli. E’ morto all’età di 74 anni. Carlo Durbiano lo ricorda bene perchè diventa vice capogruppo, quando nel 1946 Ferrero lascia la guida ad Antonio Morra. “Ebbi il piacere di conoscerlo negli anni 1945-1946 quando, benchè infermo da tempo, mi invitò a casa sua e minutamente mi mise al corrente della critica situazione all’interno del gruppo. Era un uomo stimato da tutti e si deve alla sua capacità e alla sua tenacia, se negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale il gruppo riuscì a riprendere il nuovo cammino verso il futuro, nel nuovo clima di vita democratica. C’è anche un socio del gruppo, Gino Meotto, che ha conosciuto questo eroe della Grande guerra. “L’ho incontrato prima che morisse, ricorda Meotto, ero stato a casa sua , forse sarà stato la fine degli anni ’50 e mi aveva raccontato l’azione del Monte Nero. Erano saliti di notte e si erano fasciati gli scarponi per non fare il minimo rumore perchè potevano vanificare l’effetto sorpresa. Giunti alla postazione delle sentinelle, ne aveva individuata una ed era rimasto incerto sul da farsi; aveva fatto segnale al tenente Picco se doveva infilzarla con la baionetta, perchè prima di allora non aveva mai ucciso nessuno. E Picco gli aveva fatto cenno di sì. Raccontò che lo fece con molta fatica, perchè uccidere un uomo a freddo era una cosa terribile. Poi proseguimmo il cammino verso la vetta, ma in uno dei primi scontri a fuoco con il nemico, proprio il suo tenente cadde ferito all’addome e fu lui a soccorrerlo. Ricordo che questo episodio da lui raccontato mi aveva molto colpito, così come mi aveva impressionato il coraggio da lui dimostrato in quell’azione”.
FERRERO BENIAMINO (1893-1968) in carica dal 1928 al 1946 (18 anni) - nato a Cumiana nel 1893- matr. 58684/41 - iscritto nella leva di Rivoli (TO) - 32° Compagnia, aggregato all'84° c.p. in qualità di esploratore, btg. Exilles - Medaglia d’argento al Valor Militare – Motivazione "Dette prova di grande coraggio, e fu sempre tra i primi nei successivi assalti alla baionetta, contro i trinceramenti nemici di Monte Nero, cooperando efficacemente a debellare ogni resistenza" . Monte Nero, 16 giugno 1915 ."Si distinse anche in seguito all'azione di Vallone di Rudericorb, ove rimase ferito". 3 luglio 1915 – Croce al merito di guerra – Croce Cavaliere di Vittorio Veneto – Medaglia commemorativa guerra 1915-1918 coniata nel bronzo nemico – Medaglia interalleata della vittoria 1914-1918.
Si trasferisce a Rivoli. Fa parte del battaglione Exilles del 3° alpini e partecipa alla Prima guerra mondiale distinguendosi nella conquista del Monte Nero nel 1915 meritandosi una medaglia d’argento al valor militare. Tornato a casa, nel 1924 è tra i fondatori del gruppo alpini di Rivoli e viene eletto capogruppo nel 1928, rimanendo in carica fino al 1946. “Era allegro e gli piaceva la compagnia, ricorda la figlia Orestina, anche se talvolta era di poche parole. Per un po’ di anni aveva fatto il contadino e poi nel primo dopoguerra era entrato come operaio alla Fast, una fabbrica metalmeccanica situata in corso Susa. Si era spossato e aveva avuto due figli. E’ morto all’età di 74 anni. Carlo Durbiano lo ricorda bene perchè diventa vice capogruppo, quando nel 1946 Ferrero lascia la guida ad Antonio Morra. “Ebbi il piacere di conoscerlo negli anni 1945-1946 quando, benchè infermo da tempo, mi invitò a casa sua e minutamente mi mise al corrente della critica situazione all’interno del gruppo. Era un uomo stimato da tutti e si deve alla sua capacità e alla sua tenacia, se negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale il gruppo riuscì a riprendere il nuovo cammino verso il futuro, nel nuovo clima di vita democratica. C’è anche un socio del gruppo, Gino Meotto, che ha conosciuto questo eroe della Grande guerra. “L’ho incontrato prima che morisse, ricorda Meotto, ero stato a casa sua , forse sarà stato la fine degli anni ’50 e mi aveva raccontato l’azione del Monte Nero. Erano saliti di notte e si erano fasciati gli scarponi per non fare il minimo rumore perchè potevano vanificare l’effetto sorpresa. Giunti alla postazione delle sentinelle, ne aveva individuata una ed era rimasto incerto sul da farsi; aveva fatto segnale al tenente Picco se doveva infilzarla con la baionetta, perchè prima di allora non aveva mai ucciso nessuno. E Picco gli aveva fatto cenno di sì. Raccontò che lo fece con molta fatica, perchè uccidere un uomo a freddo era una cosa terribile. Poi proseguimmo il cammino verso la vetta, ma in uno dei primi scontri a fuoco con il nemico, proprio il suo tenente cadde ferito all’addome e fu lui a soccorrerlo. Ricordo che questo episodio da lui raccontato mi aveva molto colpito, così come mi aveva impressionato il coraggio da lui dimostrato in quell’azione”.
3° Capogruppo Gruppo Alpini Rivoli - sez. Torino
MORRA ANTONIO in carica dal 1946 al 1964 (18 anni)
- nato a Rivoli nel 1890 e, da grande, comincia a lavorare all'Agraria, cioè al consorzio agrario di piazza San Rocco. Si sposa con Silvia Negro; nel 1915 è arruolato nel battaglione Exilles e inviato al fronte, dove si guadagna una medaglia d'Argento, una di Bronzo e una Croce al merito di guerra, partecipando anche alla conquista del Monte Nero. Dopo la rotta di Caporetto è fatto prigioniero dagli austriaci e portato in Boemia, dove rimane fino alla fine del conflitto. Dalla Prigionia scrive spesso alla moglie e alla famiglia per rassicurarle sulle sue condizioni di salute. Quando torna a casa apre un negozio di granaglie nella propria casa in piazza San rocco, che mantiene fino agli anni '50. Nel 1946diventa il 3° capogruppo degli alpini di Rivoli, carica che mantiene fino al 1964, quando muore improvvisamente in seguito a complicazioni dopo un intervento chirurgico. "Aveva un bel carattere - racconta la nipote Silvana Camandona - era sempre ottimista e amico di tutti, ma non amava raccontare della guerra e della prigionia . Con me era molto protettivo e paterno; ricordo che in inverno indossava sempre il mantello, cioè il cosiddetto tabarro e, quando mi portava alla Messa di mezzanotte nella chiesa di San Martino, mi prendeva per mano e mi copriva con il suo mantello per proteggermi dalla neve. Poiché era membro della cantoria, mi portava sul soppalco vicino all'organo, dove cantava la Messa natalizia, e questo privilegio era per me una grande emozione.
MORRA ANTONIO in carica dal 1946 al 1964 (18 anni)
- nato a Rivoli nel 1890 e, da grande, comincia a lavorare all'Agraria, cioè al consorzio agrario di piazza San Rocco. Si sposa con Silvia Negro; nel 1915 è arruolato nel battaglione Exilles e inviato al fronte, dove si guadagna una medaglia d'Argento, una di Bronzo e una Croce al merito di guerra, partecipando anche alla conquista del Monte Nero. Dopo la rotta di Caporetto è fatto prigioniero dagli austriaci e portato in Boemia, dove rimane fino alla fine del conflitto. Dalla Prigionia scrive spesso alla moglie e alla famiglia per rassicurarle sulle sue condizioni di salute. Quando torna a casa apre un negozio di granaglie nella propria casa in piazza San rocco, che mantiene fino agli anni '50. Nel 1946diventa il 3° capogruppo degli alpini di Rivoli, carica che mantiene fino al 1964, quando muore improvvisamente in seguito a complicazioni dopo un intervento chirurgico. "Aveva un bel carattere - racconta la nipote Silvana Camandona - era sempre ottimista e amico di tutti, ma non amava raccontare della guerra e della prigionia . Con me era molto protettivo e paterno; ricordo che in inverno indossava sempre il mantello, cioè il cosiddetto tabarro e, quando mi portava alla Messa di mezzanotte nella chiesa di San Martino, mi prendeva per mano e mi copriva con il suo mantello per proteggermi dalla neve. Poiché era membro della cantoria, mi portava sul soppalco vicino all'organo, dove cantava la Messa natalizia, e questo privilegio era per me una grande emozione.
4° Capogruppo Gruppo Alpini Rivoli - sez. Torino
DURBIANO VITTORIO CARLO in carica dal 1964 al 1987 (27 anni)
4° Capogruppo ANA Rivoli
sezione di Torino
DURBIANO VITTORIO CARLO in carica dal 1964 al 1987 (27 anni) – Nasce a Rivoli nel 1911 da una famiglia poverissima. Insieme al padre Ettore e ai suoi due fratelli, Nestore e Giovanni, impianta a Cascine Vica, nel secondo dopoguerra , una segheria che a poco a poco si ingrandisce e fa la fortuna sua e della sua famiglia. Alpino del battaglione Exilles, partecipa alla guerra d’Etiopia nel 1935-1936 e rientra in patria soltanto nel 1937. E’ di nuovo in armi nel 1940 sul fronte occidentale, prima, e nei Balcani, poi. Per oltre quarant’anni, è alla guida del gruppo alpini di Rivoli prima come vice, dal 1946 al 1964 a fianco di Antonio Morra, e poi come capo, dal 1964 al 1987, diventando da quella data capogruppo onorario. Guida il gruppo con saggezza e autorevolezza, anche se negli anni 80’ deve affrontare e contrastare con tutte le sue forze un tentativo di scissione da parte di un gruppo di dissidenti, che lo amareggia molto. Muore l’8 luglio del 2008 e ai suoi funerali accorre una moltitudine di alpini a rendergli l’estremo saluto. Un suo caro amico, Giuseppe Rosatelli, lo ricorda così il giorno della sua morte: “Ho conosciuto Carlo nel lontano 1932 alla caserma Rubatto di Torino. Insieme siamo partiti per la guerra d’Africa, da cui siamo tornati nel 1937 e da allora i nostri rapporti di amicizia si sono ulteriormente rafforzati. Un’amicizia costante e operosa, che ci ha consentito di raggiungere nel tempo una perfetta fusione d’intenti”. Anche il capogruppo Felice Cumino ha ricordato il suo maestro, che lo ha voluto al suo fianco dopo il terremoto del Friuli e gli ha espresso tutta la riconoscenza sua e del gruppo:”Oggi i tuoi alpini di Rivoli, nel salutare per l’ultima volta la loro guida, vogliono ringraziarti per quanto hai saputo costruire, per quello che il nostro gruppo è diventato. E’ stato bello camminare insieme, portare avanti progetti, raggiungere traguardi. Noi ti ricordiamo sempre presente, brillante e attivo, animato da un gagliardo spirito alpino.
DURBIANO VITTORIO CARLO in carica dal 1964 al 1987 (27 anni)
4° Capogruppo ANA Rivoli
sezione di Torino
DURBIANO VITTORIO CARLO in carica dal 1964 al 1987 (27 anni) – Nasce a Rivoli nel 1911 da una famiglia poverissima. Insieme al padre Ettore e ai suoi due fratelli, Nestore e Giovanni, impianta a Cascine Vica, nel secondo dopoguerra , una segheria che a poco a poco si ingrandisce e fa la fortuna sua e della sua famiglia. Alpino del battaglione Exilles, partecipa alla guerra d’Etiopia nel 1935-1936 e rientra in patria soltanto nel 1937. E’ di nuovo in armi nel 1940 sul fronte occidentale, prima, e nei Balcani, poi. Per oltre quarant’anni, è alla guida del gruppo alpini di Rivoli prima come vice, dal 1946 al 1964 a fianco di Antonio Morra, e poi come capo, dal 1964 al 1987, diventando da quella data capogruppo onorario. Guida il gruppo con saggezza e autorevolezza, anche se negli anni 80’ deve affrontare e contrastare con tutte le sue forze un tentativo di scissione da parte di un gruppo di dissidenti, che lo amareggia molto. Muore l’8 luglio del 2008 e ai suoi funerali accorre una moltitudine di alpini a rendergli l’estremo saluto. Un suo caro amico, Giuseppe Rosatelli, lo ricorda così il giorno della sua morte: “Ho conosciuto Carlo nel lontano 1932 alla caserma Rubatto di Torino. Insieme siamo partiti per la guerra d’Africa, da cui siamo tornati nel 1937 e da allora i nostri rapporti di amicizia si sono ulteriormente rafforzati. Un’amicizia costante e operosa, che ci ha consentito di raggiungere nel tempo una perfetta fusione d’intenti”. Anche il capogruppo Felice Cumino ha ricordato il suo maestro, che lo ha voluto al suo fianco dopo il terremoto del Friuli e gli ha espresso tutta la riconoscenza sua e del gruppo:”Oggi i tuoi alpini di Rivoli, nel salutare per l’ultima volta la loro guida, vogliono ringraziarti per quanto hai saputo costruire, per quello che il nostro gruppo è diventato. E’ stato bello camminare insieme, portare avanti progetti, raggiungere traguardi. Noi ti ricordiamo sempre presente, brillante e attivo, animato da un gagliardo spirito alpino.
5° Capogruppo Gruppo Alpini Rivoli - sez. Torino
CUMINO FELICE (1934-2024) in carica dal 1987 al 2008 (21 anni) – 1° Capogruppo Onorario dal 2009 - Prestato il servizio militare negli Alpini, inizia il suo percorso al servizio del prossimo con il terremoto del Friuli nel 1976 dove, con opera di proselitismo tra i soci A.N.A. e collaboratori organizza una squadra che, sotto la sua infaticabile direzione, parte per quelle terre devastate dal sisma. Nasce qui la famosa "squadra Cumino" che sotto la sua guida si distinguerà negli anni per competenza, operosità e infaticabilità - 43° Edizione Premio Alpino dell'Anno 2016, assegnato a Felice Cumino, Socio Alpino in congedo del gruppo di Rivoli (Sez. TO) in data 15 ottobre 2017 in Alassio - Attestato di riconoscimento della Regione Piemonte a Cumino Felice per Alpino dell'anno - Comune Rivoli Attestato di Benemerenza a Felice Cumino per Alpino dell’anno.
RIVOLI 21 febbraio 2024 , UNA MAREA DI PENNE NERE
PER L'ULTIMO SALUTO A FELICE CUMINO
Era stracolma la chiesa di San Paolo dove oggi pomeriggio si sono celebrati i funerali di Felice Cumino, capogruppo onorario dell’Ana cittadina, scomparso la scorsa settimana a 89 anni. «Ha posato lo zaino a terra ed è andato avanti raggiungendo il “Paradiso di Cantore”». Una figura ben nota in città, soprattutto per l’instancabile impegno nel volontariato a tutti i livelli. Come è stato ricordato durante il rito funebre, il suo sorriso contagioso non era incline alla vetrina o alle celebrazioni ed agli encomi. Ha sempre preferito l’operare dietro le quinte: pochi proclami e tanta sostanza. Era stato il 5° capogruppo in carica dal 1987 al 2008 per ben 21 anni, prima di lasciare il testimone a Carlo Cattaneo. Rivolese doc, classe 1934, aveva perso il padre a soli tre anni, ed era stato costretto dagli eventi a vivere l’infanzia e l’adolescenza lavorando con i fratelli per il sostentamento della famiglia. E la famiglia era stata sempre, anche in seguito, il suo punto di forza. «Generoso, disponibile, saggio e soprattutto pacificatore - dice la figlia Maria - ha sempre fatto della solidarietà la sua bandiera e ci ha contagiati, coinvolgendoci in tutto».
Sposato con Dina, e da cui ha avuto anche Antonio, aveva sempre vissuto a Tetti Neirotti dove ha proseguito a vivere anche quando, nel 2009, è mancata la moglie. La sua “storia alpina” era iniziata con il servizio militare, prestato appunto nel corpo degli alpini. In seguito, aveva iniziato il suo percorso al servizio del prossimo con il terremoto del Friuli nel 1976 dove aveva organizzato una squadra che, sotto la sua infaticabile direzione, era partita per quelle terre devastate dal sisma. Era nata così la famosa “squadra Cumino” che sotto la sua guida si distinguerà negli anni per competenza e operosità. Impegnando le ferie estive, era intervenuto con la sua squadra in Irpinia nel post-terremoto, poi per due anni a Rossoch in Russia contribuendo alla costruzione dell’asilo. In patria aveva collaborato alla ricostruzione della cappella votiva di Exilles. Aveva trascorso anche lunghi periodi all’estero: per oltre 40 anni in Kenya, Tanzania ed Etiopia per realizzare pozzi, pompe per irrigazione, strade, chiese, scuole e orfanotrofi. E fino all’ultimo si è occupato di raccogliere fondi da inviare periodicamente in quelle missioni. Ricostruire la storia alpina di Felice in poche parole è un’impresa ardua.
Molto è stato detto sul periodico Ana in occasione dell’assegnazione della 43ª edizione del Premio Alpino dell’anno 2016, di cui fu insignito, con la consegna della targa, ad Alassio il 15 ottobre 2017. La scomparsa improvvisa gli impedisce di partecipare al grande evento del Centenario del Gruppo alpini di cui Felice era estremamente orgoglioso, contento di poter assistere a questa ricorrenza storica. «Se gli alpini di Rivoli sono arrivati a compiere 100 anni, ed avere la responsabilità di essere il gruppo alpino più numeroso di tutta la sezione di Torino, tanto merito va a Felice» afferma l’attuale capogruppo Osvaldo Jeraci. «Era, assieme a Carlo Cattaneo, il mio mentore - prosegue - Felice frenava la mia esuberanza e mi consigliava con la saggezza di chi ne ha viste e vissute tante, il tutto con parole semplici e di una umiltà smisurata». Oltre al premio Alpino dell’anno 2016, nel 2017 Cumino aveva ricevuto l’attestato di riconoscimento della Regione e la benemerenza dal Comune. Ciò nonostante, amava ripetere una frase di Gino Bartali “le medaglie si appendono all’anima, non alla giacca”.
CUMINO FELICE (1934-2024) in carica dal 1987 al 2008 (21 anni) – 1° Capogruppo Onorario dal 2009 - Prestato il servizio militare negli Alpini, inizia il suo percorso al servizio del prossimo con il terremoto del Friuli nel 1976 dove, con opera di proselitismo tra i soci A.N.A. e collaboratori organizza una squadra che, sotto la sua infaticabile direzione, parte per quelle terre devastate dal sisma. Nasce qui la famosa "squadra Cumino" che sotto la sua guida si distinguerà negli anni per competenza, operosità e infaticabilità - 43° Edizione Premio Alpino dell'Anno 2016, assegnato a Felice Cumino, Socio Alpino in congedo del gruppo di Rivoli (Sez. TO) in data 15 ottobre 2017 in Alassio - Attestato di riconoscimento della Regione Piemonte a Cumino Felice per Alpino dell'anno - Comune Rivoli Attestato di Benemerenza a Felice Cumino per Alpino dell’anno.
RIVOLI 21 febbraio 2024 , UNA MAREA DI PENNE NERE
PER L'ULTIMO SALUTO A FELICE CUMINO
Era stracolma la chiesa di San Paolo dove oggi pomeriggio si sono celebrati i funerali di Felice Cumino, capogruppo onorario dell’Ana cittadina, scomparso la scorsa settimana a 89 anni. «Ha posato lo zaino a terra ed è andato avanti raggiungendo il “Paradiso di Cantore”». Una figura ben nota in città, soprattutto per l’instancabile impegno nel volontariato a tutti i livelli. Come è stato ricordato durante il rito funebre, il suo sorriso contagioso non era incline alla vetrina o alle celebrazioni ed agli encomi. Ha sempre preferito l’operare dietro le quinte: pochi proclami e tanta sostanza. Era stato il 5° capogruppo in carica dal 1987 al 2008 per ben 21 anni, prima di lasciare il testimone a Carlo Cattaneo. Rivolese doc, classe 1934, aveva perso il padre a soli tre anni, ed era stato costretto dagli eventi a vivere l’infanzia e l’adolescenza lavorando con i fratelli per il sostentamento della famiglia. E la famiglia era stata sempre, anche in seguito, il suo punto di forza. «Generoso, disponibile, saggio e soprattutto pacificatore - dice la figlia Maria - ha sempre fatto della solidarietà la sua bandiera e ci ha contagiati, coinvolgendoci in tutto».
Sposato con Dina, e da cui ha avuto anche Antonio, aveva sempre vissuto a Tetti Neirotti dove ha proseguito a vivere anche quando, nel 2009, è mancata la moglie. La sua “storia alpina” era iniziata con il servizio militare, prestato appunto nel corpo degli alpini. In seguito, aveva iniziato il suo percorso al servizio del prossimo con il terremoto del Friuli nel 1976 dove aveva organizzato una squadra che, sotto la sua infaticabile direzione, era partita per quelle terre devastate dal sisma. Era nata così la famosa “squadra Cumino” che sotto la sua guida si distinguerà negli anni per competenza e operosità. Impegnando le ferie estive, era intervenuto con la sua squadra in Irpinia nel post-terremoto, poi per due anni a Rossoch in Russia contribuendo alla costruzione dell’asilo. In patria aveva collaborato alla ricostruzione della cappella votiva di Exilles. Aveva trascorso anche lunghi periodi all’estero: per oltre 40 anni in Kenya, Tanzania ed Etiopia per realizzare pozzi, pompe per irrigazione, strade, chiese, scuole e orfanotrofi. E fino all’ultimo si è occupato di raccogliere fondi da inviare periodicamente in quelle missioni. Ricostruire la storia alpina di Felice in poche parole è un’impresa ardua.
Molto è stato detto sul periodico Ana in occasione dell’assegnazione della 43ª edizione del Premio Alpino dell’anno 2016, di cui fu insignito, con la consegna della targa, ad Alassio il 15 ottobre 2017. La scomparsa improvvisa gli impedisce di partecipare al grande evento del Centenario del Gruppo alpini di cui Felice era estremamente orgoglioso, contento di poter assistere a questa ricorrenza storica. «Se gli alpini di Rivoli sono arrivati a compiere 100 anni, ed avere la responsabilità di essere il gruppo alpino più numeroso di tutta la sezione di Torino, tanto merito va a Felice» afferma l’attuale capogruppo Osvaldo Jeraci. «Era, assieme a Carlo Cattaneo, il mio mentore - prosegue - Felice frenava la mia esuberanza e mi consigliava con la saggezza di chi ne ha viste e vissute tante, il tutto con parole semplici e di una umiltà smisurata». Oltre al premio Alpino dell’anno 2016, nel 2017 Cumino aveva ricevuto l’attestato di riconoscimento della Regione e la benemerenza dal Comune. Ciò nonostante, amava ripetere una frase di Gino Bartali “le medaglie si appendono all’anima, non alla giacca”.
6° Capogruppo Gruppo Alpini Rivoli - sez. Torino
CATTANEO CARLO (1946-xxxx) in carica dal 2008 al 2022 - nato a Rivoli il 3 settembre 1946. Ha frequentato asilo ed elementari in via Arnaud nella stessa città. Nascono proprio in questi luoghi amicizie che durano tutt’ora e che nel loro percorso intercettano le varie fasi della vita, dalla scuola appunto, alla parrocchia, agli scout e soprattutto negli alpini, questo aspetto facilitato dalla leva a carattere locale, vera forza di aggregazione dell’associazione.
Si diploma all’istituto tecnico ad indirizzo chimico e, dopo il servizio militare effettuato nel reparto comando del 1° reggimento artiglieria da montagna della caserma Ceccaroni a Rivoli con aggregazione per un certo periodo al Gruppo Susa nella stessa città, si inserisce nel mondo del lavoro come tecnico della allora fiorente industria metallurgica del comparto torinese (acciaierie Mandelli, fonderie ghisa Rosta). Successivamente cambierà sostanzialmente indirizzo operando sempre come tecnico nell’industria automobilistica e terminando il suo percorso lavorativo in quella sanitaria.
Parallelamente entra a far parte dell’ANA ovviamente indirizzato dal padre Giovanni che per lungo periodo è stato segretario del gruppo di Rivoli e ben presto entra nel consiglio direttivo come pure successivamente anche in quello ella sezione di Torino. Nel gruppo si occupa di un po' di tutto dedicandosi in seguito più profondamente al Gruppo Sportivo. Sono gli anni di grande splendore e coadiuvato soprattutto dall’amico Silvano Castelletti, conquistano titoli a ripetizione anche a livello nazionale.
Precettato da Felice Cumino partecipa a Villa Santina alla ricostruzione post terremoto e cura tutt’ora i rapporti con gli alpini di tale località. Nel 2008 “con obbligo alpino” da Felice Cumino a prendere in mano le redini del gruppo, lo condurrà per circa 14 anni, successivamente l’anno scorso utilizzando la stessa procedura di “obbligo” verrà alternato dall’attuale capogruppo Osvaldo Jeraci. Continua la tradizione alpina famigliare con il figlio Daniele.
CATTANEO CARLO (1946-xxxx) in carica dal 2008 al 2022 - nato a Rivoli il 3 settembre 1946. Ha frequentato asilo ed elementari in via Arnaud nella stessa città. Nascono proprio in questi luoghi amicizie che durano tutt’ora e che nel loro percorso intercettano le varie fasi della vita, dalla scuola appunto, alla parrocchia, agli scout e soprattutto negli alpini, questo aspetto facilitato dalla leva a carattere locale, vera forza di aggregazione dell’associazione.
Si diploma all’istituto tecnico ad indirizzo chimico e, dopo il servizio militare effettuato nel reparto comando del 1° reggimento artiglieria da montagna della caserma Ceccaroni a Rivoli con aggregazione per un certo periodo al Gruppo Susa nella stessa città, si inserisce nel mondo del lavoro come tecnico della allora fiorente industria metallurgica del comparto torinese (acciaierie Mandelli, fonderie ghisa Rosta). Successivamente cambierà sostanzialmente indirizzo operando sempre come tecnico nell’industria automobilistica e terminando il suo percorso lavorativo in quella sanitaria.
Parallelamente entra a far parte dell’ANA ovviamente indirizzato dal padre Giovanni che per lungo periodo è stato segretario del gruppo di Rivoli e ben presto entra nel consiglio direttivo come pure successivamente anche in quello ella sezione di Torino. Nel gruppo si occupa di un po' di tutto dedicandosi in seguito più profondamente al Gruppo Sportivo. Sono gli anni di grande splendore e coadiuvato soprattutto dall’amico Silvano Castelletti, conquistano titoli a ripetizione anche a livello nazionale.
Precettato da Felice Cumino partecipa a Villa Santina alla ricostruzione post terremoto e cura tutt’ora i rapporti con gli alpini di tale località. Nel 2008 “con obbligo alpino” da Felice Cumino a prendere in mano le redini del gruppo, lo condurrà per circa 14 anni, successivamente l’anno scorso utilizzando la stessa procedura di “obbligo” verrà alternato dall’attuale capogruppo Osvaldo Jeraci. Continua la tradizione alpina famigliare con il figlio Daniele.
7° Capogruppo Gruppo Alpini Rivoli - sez. Torino
JERACI ROCCO OSVALDO (1959-xxxx) in carica dal 2023 -
nato a Torino il 27 gennaio 1959. Studia elettronica industriale e poi economia. Sposato con Bruna “piemontesina doc” nel 1982 ,nasce Alessandro nel 1983 e Irene nel 1989. Studia elettronica e informatica per passione , economia per diletto. Frequenta e ottiene, brevetto FIAS Subacqueo con bombole, brevetto FIPS Subacqueo apnea e Brevetto ANA Prot Civ Specialità Alpinistica.
Presta servizio militare con scaglione 12/78 nelle truppe alpine. CAR a Cuneo dicembre 1978, poi scuola specializzazione alla Cecchignola a Roma e successivamente assegnato alla Brigata Alpina Taurinense – Battaglione Logistico in caserma Ceccaroni a Rivoli, congedato dicembre 1979. Ha partecipato a un campo addestramento NATO svoltosi in Piemonte a Dronero, dove per meriti di servizio ottiene una licenza premio di 15 giorni (Maresciallo Scanu , suo superiore gli disse che grazie alle sue competenze e impegno, il reparto Officina Leggera aveva fatto un super figurone con gli inglesi e americani presenti al campo).
Terminata la naja , a gennaio 1980 viene assunto in Olivetti dove inizia la sua carriera professionale (tecnico sistemista a Ivrea , responsabile centro call receiving a Torino , responsabile centro assistenza a Torino , responsabile tecnico Liguria, direttore zona Sardegna, direttore area Liguria e Sardegna, responsabile processes & technical services nord ovest, responsabile resource management nord italia, vice direttore personale Area Nord Ovest.
Ha lavorato per Olivetti, Getronics Solutions Italia, Eunics, Eutelia, Agile e Vodafone. Le sue passioni sono la famiglia, la Juventus, libri di scienza e storia, trekking, praticante motociclista, tennis e padel. Ha giocato per tantissimi anni a calcetto. Il volontariato è nel suo dna: volontario soccorritore autista Croce Verde Rivoli dal 2007 al 2015, caposquadra Croce Verde Serv Emergenza 118 dal 2014 al 2015, volontario della Sindone dal 2010 a tutt’oggi, volontario animatore percorsi di preparazione al matrimonio cristiano parrocchia San paolo dal 2009 a tutt’oggi, volontario e vice caposquadra Protezione Civile ANA Sez To dal 2016 a tutt’oggi.
Ha fatto servizio durante le calamità del terremoto all'Aquila e in Emilia e della pandemia covid-19.
E’ stato un “alpino dormiente” fino al 2015, quando durante un servizio per l’ostensione della Sindone del 2015, si è trovato in coppia con un alpino di Carmagnola che gli ha fatto promettere di fronte alla Sindone di iscriversi all’ANA. Finita l’ostensione si è iscritto al Gruppo di Rivoli tramite l’amico Ernesto Caccetta.
Nel Gruppo Alpini Rivoli diventa Tesoriere e Web Master dal 2017 al 2022, vicario capogruppo dal 2021 al 2022 e poi capogruppo dal 2023.
Fa parte anche dell’Ana Alpini Motociclisti. Precettato da Carlo Cattaneo con l’assenso di Felice Cumino, nel 2023, utilizzando la stessa procedura di “obbligo alpino “da Carlo Cattaneo a prendere in mano le redini del gruppo.
JERACI ROCCO OSVALDO (1959-xxxx) in carica dal 2023 -
nato a Torino il 27 gennaio 1959. Studia elettronica industriale e poi economia. Sposato con Bruna “piemontesina doc” nel 1982 ,nasce Alessandro nel 1983 e Irene nel 1989. Studia elettronica e informatica per passione , economia per diletto. Frequenta e ottiene, brevetto FIAS Subacqueo con bombole, brevetto FIPS Subacqueo apnea e Brevetto ANA Prot Civ Specialità Alpinistica.
Presta servizio militare con scaglione 12/78 nelle truppe alpine. CAR a Cuneo dicembre 1978, poi scuola specializzazione alla Cecchignola a Roma e successivamente assegnato alla Brigata Alpina Taurinense – Battaglione Logistico in caserma Ceccaroni a Rivoli, congedato dicembre 1979. Ha partecipato a un campo addestramento NATO svoltosi in Piemonte a Dronero, dove per meriti di servizio ottiene una licenza premio di 15 giorni (Maresciallo Scanu , suo superiore gli disse che grazie alle sue competenze e impegno, il reparto Officina Leggera aveva fatto un super figurone con gli inglesi e americani presenti al campo).
Terminata la naja , a gennaio 1980 viene assunto in Olivetti dove inizia la sua carriera professionale (tecnico sistemista a Ivrea , responsabile centro call receiving a Torino , responsabile centro assistenza a Torino , responsabile tecnico Liguria, direttore zona Sardegna, direttore area Liguria e Sardegna, responsabile processes & technical services nord ovest, responsabile resource management nord italia, vice direttore personale Area Nord Ovest.
Ha lavorato per Olivetti, Getronics Solutions Italia, Eunics, Eutelia, Agile e Vodafone. Le sue passioni sono la famiglia, la Juventus, libri di scienza e storia, trekking, praticante motociclista, tennis e padel. Ha giocato per tantissimi anni a calcetto. Il volontariato è nel suo dna: volontario soccorritore autista Croce Verde Rivoli dal 2007 al 2015, caposquadra Croce Verde Serv Emergenza 118 dal 2014 al 2015, volontario della Sindone dal 2010 a tutt’oggi, volontario animatore percorsi di preparazione al matrimonio cristiano parrocchia San paolo dal 2009 a tutt’oggi, volontario e vice caposquadra Protezione Civile ANA Sez To dal 2016 a tutt’oggi.
Ha fatto servizio durante le calamità del terremoto all'Aquila e in Emilia e della pandemia covid-19.
E’ stato un “alpino dormiente” fino al 2015, quando durante un servizio per l’ostensione della Sindone del 2015, si è trovato in coppia con un alpino di Carmagnola che gli ha fatto promettere di fronte alla Sindone di iscriversi all’ANA. Finita l’ostensione si è iscritto al Gruppo di Rivoli tramite l’amico Ernesto Caccetta.
Nel Gruppo Alpini Rivoli diventa Tesoriere e Web Master dal 2017 al 2022, vicario capogruppo dal 2021 al 2022 e poi capogruppo dal 2023.
Fa parte anche dell’Ana Alpini Motociclisti. Precettato da Carlo Cattaneo con l’assenso di Felice Cumino, nel 2023, utilizzando la stessa procedura di “obbligo alpino “da Carlo Cattaneo a prendere in mano le redini del gruppo.
I SOCI FONDATORI DEL GRUPPO ALPINI RIVOLI:
Il posto di ritrovo era situato alla Società Vinicola, in Via Roma a 100 metri dalla piazza del vecchio municipio.
I Soci Fondatori: Don Pompeo Borghezio, Malandrino Giuseppe (Ciabot), Ferrero Beniamino, Bonino Candellero, Mario Gradani, Antonio e Agostino Morra, Perino Giuseppe, Viola Umberto, Malandrino Maurizio
I Soci Fondatori: Don Pompeo Borghezio, Malandrino Giuseppe (Ciabot), Ferrero Beniamino, Bonino Candellero, Mario Gradani, Antonio e Agostino Morra, Perino Giuseppe, Viola Umberto, Malandrino Maurizio